martes, 17 de noviembre de 2015

MIRKO TAVOSANIS - PISA - ITALIA



Mirko Tavosanis (Storia della lingua italiana)





Mirko Tavosanis (Karlsruhe, 1968) è professore associato di Linguistica italiana presso l'Università di Pisa e direttore del Consorzio Interuniversitario ICoN, dedicato all'insegnamento della lingua e della cultura italiana via Internet. Nel 2011 ha pubblicato con Carocci L'italiano del web. Si occupa principalmente di comunicazione elettronica in lingua italiana e di storia della lingua.







Blog personale: http://linguaggiodelweb.blogspot.it/.







jueves, 29 de octubre de 2015

WALTER LAZZARIN - VENETO - ITALIA

Walter Lazzarin: uno zaino in spalla e un drago tra le righe

 

 

 Walter Lazzarin, classe ’82, si presenta con un draghetto di peluche e lo mette sul tavolo. “È il mio procuratore” commenta. La tentazione è quella di fuggire a gambe levate, ma da uno che decide di promuovere il suo terzo libro per strada invece che in una più confortevole libreria non ci si può che aspettare qualche eccentricità.

E Walter non è solo uno scrittore che va in giro con un drago di peluche (e poi si scopre che un motivo c'è): lui è uno scrittore che va in giro con un drago di peluche e ha due lauree, una in economia aziendale, conseguita a Bologna nel 2005, e una magistrale in filosofia conseguita nel 2011 all’università di Padova. Anche il suo primo libro (A volte un bacio, 2011, Il Foglio letterario) è di quell’anno, mentre il secondo, 21 lettere d’amore, è stato pubblicato dallo stesso editore un anno dopo ed è una raccolta di tautogrammi (brevi testi composti da parole che cominciano tutte con la stessa lettera); proprio con un tautogramma pubblicato sul suo blog ha vinto anche il secondo premio del concorso internazionale Lettera d’amore.
Il nuovo libro, che uscirà tra pochi giorni per Red Fox Edizioni (12 euro), si intitola Il drago non si droga. E qui si comincia a capire la presenza dello strano ma non invadente procuratore.
Walter racconta la storia di Giacomo, un bambino che in una notte del 1990 decide di scappare di casa con il suo draghetto di peluche.
È un bambino, e come buona parte dei suoi coetanei non ha paura di niente, nemmeno dei drogati che stanno nei giardini pubblici, e nemmeno di quel particolare drogato che conosce il suo nome e la sua data di nascita. "Quando ero piccolo - racconta Walter - avrei sempre voluto andare in giro di notte da solo, anzi, con il mio drago di peluche che all'epoca per me era un personaggio reale e aveva la sua personalità. Allora non era fattibile, ma ora lo posso fare scrivendo". Da questo punto di partenza si dipana un ricco intreccio, perché naturalmente la mamma di Giacomo non rimane tanto tranquilla di fronte al letto vuoto, quindi si mette alla ricerca del figlio sapendo che per lui può arrivare fino in capo al mondo (ma forse basterà Gardaland, per rimanere in tema di draghi).
Il drago non si droga è una storia sul viaggio, non solo quello fisico, sui legami familiari e sulla libertà.
E la libertà è anche quella che ha scelto Walter, che si è preso un anno di pausa dal mestiere di insegnante per intraprendere una sorta di "viaggio promozionale": da lunedì 12 ottobre fino a fine luglio porterà il libro tra le strade e le piazze d'Italia, presentandolo a chi sarà colpito da questo scrittore girovago, che spera di riuscire a venire a capo delle ultime faccende burocratiche prima della partenza: "Alla Confcommercio e all'Agenzia delle entrate mi hanno detto che basta che io faccia una regolare ricevuta per le vendite del libro, e che apra una partita Iva se dovessi superare i 5.000 euro netti annuali. A quel punto diventerei un venditore itinerante, ma sarà un discorso che affronterò nel 2016. Il mio unico dubbio è: i vigili accettano l'autocertificazione come venditore occasionale? Penso che lo scoprirò. Tra le cose che intendo fare è aprire un crowdfunding, anche per far fronte ad eventuali problemi legali. Al limite - conclude scherzando - farò il vu cumprà, però con la W."
L'idea di Scrittore per strada, il nome che ha dato al progetto, gli è venuta pensando a un romanzo che voleva scrivere. Il protagonista doveva essere uno scrittore, che vende il suo libro porta a porta facendolo diventare un caso editoriale. Per scrivere questa storia ha chiesto informazioni, per valutare se l'intreccio fosse plausibile o meno nella pratica. A quanto pare lo era, e così gli è sorta spontanea la domanda: "Ma se quello scrittore fossi io?".
L'itinerario è in via di definizione, ma sicuramente partirà da Roma, dove rimarrà fino a Natale, mentre poi pensava di passare alle città più calde, come Napoli e Palermo, per poi risalire e trascorrere qualche settimana a Firenze, Torino e Milano. E per chi ha già visitato Cuba, Dublino, Chicago, Istanbul e il Grand Canyon andare su e giù per l'Italia dovrebbe essere un gioco da ragazzi (o da draghi).
Nel frattempo giovedì 8 ottobre alle 16 Walter presenta Il drago non si droga alla Feltrinelli di Padova. E invita tutti a modo suo, con un tautogramma al vetriolo: "Voialtri veneti verrete, vero? Vi vedrò volentieri! Viceversa, verrete vessati. Viscidi vermi."
Presso da Vivi Padova (Il magazine degli studenti dell’Università di Padova)



I SUOI LIBRI: 

 Queste 21 Lettere d’amore sono fiabe tragicomiche destinate agli occhi e alle orecchie di gente del Terzo Millennio, non rientrano nella letteratura per l’infanzia e del resto nemmeno i racconti popolari, non all’inizio almeno, erano pensati per dei bambini. Italo Calvino scriveva che nelle fiabe italiane manca la violenza – truce e sanguinaria – presente invece nelle storie dei fratelli Grimm. Piuttosto, nella nostra letteratura popolare si trova «una continua e sofferta trepidazione d’amore». Le 21 Lettere d’amore hanno pure una caratteristica particolare: ogni racconto include solo parole con la stessa iniziale. Questo genere di componimento viene chiamato Tautogramma.

 Estate 1990. Giacomo ha quasi otto anni, è arrabbiato con la mamma e decide di scappare di casa insieme al drago di peluche. Non ha paura di scoprire cosa succede di notte nei giardini pubblici, non ha paura dei drogati che incontra, non lo spaventa neppure che uno di loro conosca il suo nome e la data di nascita.
La mamma di Giacomo, invece, si spaventa parecchio quando si sveglia e si accorge che il figlio a casa non c’è. Tra pianti e risate, fughe e inseguimenti, i protagonisti di questa storia (compreso il drago) capiranno qual è il sapore della libertà.


 Lui e Lei sono divisi dal mare. Giulia è rimasta nel Continente e lui è scappato di casa per farsi rimpiangere. Una volta a settimana le scrive via mail per raccontarle come si vive a Guado: la capitale di un'isola dove gli anziani sono confinati in un ghetto e gli obesi rapiscono i magri. Attraverso le lettere racconta a lei qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio: anche nel loro passato c'è per Giulia molto da scoprire, a partire dal senso di quel bacio che si erano dati a bordo di Sogno Blu in un giorno di primavera. Intanto lui conosce un'altra Giulia: Giulia Uno e Due, tutte le Giulia del mondo si avvicinano e si allontanano. Con la Giulia di Guado trascorre una serata romantica sotto un pipistrello, che svolazza a qualche metro dal terrazzo in cui mezzi ubriachi, dopo una partita a nascondino, i due si addormentano. Ma al risveglio inizia per lui un incubo che lo porterà in alto mare prima di essere - follemente - felice. 



domingo, 18 de octubre de 2015

LIBRO DI DANIELE FILIPPIN 'I CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI DELL’ARGENTINA E DELLE SUE PROVINCE' - VENETO - ITALIA



Daniele Filippin nasce ad Asolo, in Veneto, nel 1989. Sin da bambino nutre una grande passione per la storia e la geografia. Da adulto sente il desiderio di studiare le nazioni del Nuovo Mondo dove, nel corso degli ultimi cinque secoli, si è stanziato un numero importante di europei. Decide di studiare in particolare l'Argentina perché la considera uno dei paesi in cui è presente il maggior numero di persone di ascendenza europea al di fuori d'Europa. Per questo motivo decide di partire per questo paese, leggendo migliaia di testi (libri antichi, censimenti e moltissimi documenti pubblici) allo scopo di ricostruirne la storia demografica. Dopo una lunga permanenza in questo paese e dopo avere selezionato la bibliografia più rilevante, ritorna in Italia e si dedica alla stesura di questo libro. Dopo un estenuante lavoro di scrittura, finalmente conclude l'opera. Questo libro parla dei cambiamenti demografici dell'Argentina dalla preistoria ad oggi, analizzando ogni regione e provincia, facendo di questa opera




Dove acquisire il libro:
http://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=1986 

viernes, 16 de octubre de 2015

CHIARA PASSILONGO - VENETO - ITALIA




CHIARA PASSILONGO
LA PARABOLA DELLE STELLE CADENTI
"Sai cosa sono le stelle cadenti? Sono quelle stelle, più luminose di altre, che s'incendiano per attrito, che attraversano il cielo con tutta la loro energia e poi arrivano a spegnersi consumate dalle loro stesse fiamme."
10 agosto 1981: Nora ha appena dato alla luce due gemelli, Francesco e Gloria. La gioia è immensa, dopo anni in cui i figli sembravano non voler arrivare. Achille, il neo padre, sta tornando a casa dopo la notte in ospedale, a bordo della sua Giulietta, euforico. Attraversa il panorama di "case e aziende, case e aziende, case e aziende" che ben conosce: così è tutta la campagna veneta dove vive, popolosa e operosa. Lui stesso, contribuisce da quando con suo padre ha trasformato il forno di famiglia, nel centro di Borgo San Bartolomeo, in una piccola azienda dolciaria: la Forneria Vicentini Srl. Alla ditta di famiglia e ai suoi figli, Achille intende dedicare ogni suo giorno. Lui è un uomo tutto d'un pezzo, un uomo di destra pervaso però da un senso di responsabilità di marca socialista nei confronti di chi lavora per lui: i dipendenti della Vicentini sono parte della famiglia. E' con loro che Achille escogita il modo più bello di festeggiare la nascita dei figli: una nuova merendina, a forma di stella cadente per ricordare la notte in cui sono venuti al mondo, destinata a diventare un dolce di grande successo: la Tortina San Lorenzo. Achille già immagina Francesco e Gloria che crescono mangiando i prodotti genuini sfornati dalla Vicentini, che diventano bimbi paffuti, adolescenti sereni, brillanti studenti pronti a prendere in mano le sorti dell'azienda di famiglia.
Dal 1981 al 2014, le vite di Achille e Nora, di Gloria e Francesco che crescono e di tutta la comunità che li circonda vengono narrate come in un album di fotografie di famiglia. Un flash dopo l'altro, i sorrisi si avvicendano con le disavventure, le speranze con le delusioni, la discordia con gli amori. Nulla, o quasi, sarà come Achille lo aveva previsto. La grande storia e le storie dei protagonisti si intrecciano con la forza autentica della vita vera: per narrare l'ascesa e la caduta di una famiglia, ma anche il cammino misterioso che l’amore e il bene possono compiere per avverare i desideri espressi in una lontana notte d’estate.
Chiara Passilongo è nata nel 1981 e vive a Verona. Laureata in odontoiatria, lavora come dentista pediatrica. Ha frequentato la scuola di scrittura “Palomar” di Mattia Signorini. I suoi interessi spaziano dalla lettura e la scrittura alla storia, i viaggi, la musica bizantina e balcanica, la psicologia e la ricerca del senso della vita. Questo è il suo primo romanzo.
SCRITTORI
pubblicazione ottobre2015


GIUSEPPE GAMBI - NAPOLI - ITALIA




Biografia di Giuseppe Gambi
Giuseppe Gambi, classe 1982, è un cantante napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese. Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso è Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musica classica e leggera.
Un po’ per gioco, ad otto anni prende parte allo Zecchino d’oro con il brano Vorrei Volare classificandosi tra i primi posti; pensa allora di trasformare “il gioco” in qualcosa di più. E’ soltanto un dodicenne quando entra a far parte del coro polifonico di Villanova Pueri Cantores, esibendosi in concerti in tutta Italia, in Austria e in Spagna.
Si diploma in canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il maestro Pasquale Tizani e già durante gli studi mette in mostra le sue doti canore in più occasioni, suscitando l’interesse sia da parte della critica sia da parte del grande
- See more at: http://www.dietrolanotizia.eu/tag/radio-vera/#sthash.kqbBBGgu.dpuf


Biografia di Giuseppe Gambi
Giuseppe Gambi, classe 1982, è un cantante napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese. Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso è Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musica classica e leggera.
Un po’ per gioco, ad otto anni prende parte allo Zecchino d’oro con il brano Vorrei Volare classificandosi tra i primi posti; pensa allora di trasformare “il gioco” in qualcosa di più. E’ soltanto un dodicenne quando entra a far parte del coro polifonico di Villanova Pueri Cantores, esibendosi in concerti in tutta Italia, in Austria e in Spagna.
Si diploma in canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il maestro Pasquale Tizani e già durante gli studi mette in mostra le sue doti canore in più occasioni, suscitando l’interesse sia da parte della critica sia da parte del grande pubblico.
E’ in nome di questo interesse che il Presidente dell’SSC Napoli – Aurelio De Laurentis – gli affida il compito di intrattenere la tribuna nell’intermezzo della partita Napoli- Vicenza.
Nel 2008 firma un contratto con la MSC Crociere, e in qualità di cantante dei teatri delle MSC Poesia e MSC Sinfonia: ha quindi l’opportunità di esibirsi di fronte ad una platea vasta e assai eterogenea. E’ ancora su una delle navi della MSC, questa volta la MSC Splendida, che nel 2010 prenderà parte all’evento Crociera Sorrisi e Canzoni insieme ad artisti come Albano, Orietta Berti, Irene Grandi, Arisa e Fabrizio Moro. Ma il 2010 è anche l’anno del suo debutto televisivo, al quale seguiranno numerose partecipazioni a programmi in onda su reti nazionali e locali.
Tra le esibizioni degne di nota, spiccano la performance in diretta con l’aria Una furtiva lagrima nel programma Tour de Chant di Domenica In – condotto da Pippo Baudo – nonché quella nel programma Mattino 5 – condotto da Federica Panicucci e Claudio Brachino – in cui canta in diretta il brano Core ‘ngrato, e ancora su Rai 1, la meritata vittoria della puntata de I Raccomandati, in cui si esibisce accanto a Marcella Bella.
Degna di nota è anche la sua partecipazione al talent di Canale 5 ” Italia’ s  Got Talent”.
gambi tre
Con il teatro Trianon Viviani di Napoli, nel 2011, firma il contratto per Aria di Napoli, un musical antologico delle più celebri canzoni napoletane, dando vita, insieme ad altri giovani e talentuosi artisti, ad uno spettacolo che unisce tradizione e modernità.
Attualmente, affianca all’attività teatrale e concertistica quella televisiva esibendosi con Laura Migliaccio, pianista e vocalist diplomata al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, che da alcuni anni lo accompagna in concerti e spettacoli.
Sono inoltre assai numerosi gli eventi nazionali a cui l’artista Giuseppe Gambi ha ricevuto grandi consensi.
Ricordiamo tra di essi ” Il Premio Città di Partenope” IV e V edizione nella Galleria Umberto di Napoli e ” Il Premio Euro-Mediterraneo” in Piazza del Campidoglio a Roma.
La sua presenza è decisamente richiesta anche nel mondo del cinema; non per nulla cantante è stato infatti ospite in qualità di testimonial della musica lirica e pop al “Festival Internazionale del Cinema Film Festival” a Vico Equense, a Caselle in Pittari e a Conturse Terme.
Il suo ragguardevole talento canoro viene notato dello Stato della Tunisia, per una tourneè nelle principali città come “Festival di Cartagine”, Arena di Biserte, “Festival di Monastier” e “Sfax Opera”.
Continua pure la diffusione dei brani inediti del suo primo disco “Amo la vita” in uno stile lirico-pop.
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Biografia di Giuseppe Gambi
Giuseppe Gambi, classe 1982, è un cantante napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese. Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso è Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musica classica e leggera.
Un po’ per gioco, ad otto anni prende parte allo Zecchino d’oro con il brano Vorrei Volare classificandosi tra i primi posti; pensa allora di trasformare “il gioco” in qualcosa di più. E’ soltanto un dodicenne quando entra a far parte del coro polifonico di Villanova Pueri Cantores, esibendosi in concerti in tutta Italia, in Austria e in Spagna.
Si diploma in canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il maestro Pasquale Tizani e già durante gli studi mette in mostra le sue doti canore in più occasioni, suscitando l’interesse sia da parte della critica sia da parte del grande
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Biografia di Giuseppe Gambi
Giuseppe Gambi, classe 1982, è un cantante napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese. Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso è Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musica classica e leggera.
Un po’ per gioco, ad otto anni prende parte allo Zecchino d’oro con il brano Vorrei Volare classificandosi tra i primi posti; pensa allora di trasformare “il gioco” in qualcosa di più. E’ soltanto un dodicenne quando entra a far parte del coro polifonico di Villanova Pueri Cantores, esibendosi in concerti in tutta Italia, in Austria e in Spagna.
Si diploma in canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il maestro Pasquale Tizani e già durante gli studi mette in mostra le sue doti canore in più occasioni, suscitando l’interesse sia da parte della critica sia da parte del grande
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Giuseppe Gambi, classe ’82, è un cantante lirico napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese. Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso è Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musica classica e leggera.
Un pò per gioco, ad otto anni prende parte allo Zecchino d’oro con il brano Vorrei Volare classificandosi tra i primi posti; pensa allora di trasformare il gioco in qualcosa di più: dodicenne, entra a far parte del coro polifonico di Villanova Pueri Cantores, esibendosi in concerto in tutta Italia ma anche in Austria e Spagna. Si diploma in canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il maestro Pasquale Tizani e già durante gli studi mette in mostra le sue doti in più occasioni, suscitando l’interesse sia della critica che del pubblico, cosi che il Presidente dell’SSC Napoli – Aurelio De Laurentis – gli affida il compito di intrattenere la tribuna nell’intermezzo della partita Napoli-Vicenza.
Nel 2008 firma un contratto con la MSC Crociere, e in qualità di tenore dei teatri delle MSC Poesia e MSC Sinfonia, ha l’opportunità di esibirsi di fronte ad una platea vasta ed eterogenea. E’ ancora su una delle navi della MSC, questa volta la MSC Splendida, che nel 2010 prenderà parte all’evento Crociera Sorrisi e Canzoni insieme ad artisti come Albano, Orietta Berti, Irene Grandi, Arisa e Fabrizio Moro.
Ma il 2010 è anche l’anno del suo debutto televisivo, al quale seguiranno numerose partecipazioni a programmi in onda su reti nazionali e locali. Tra le esibizioni degne di nota, spiccano la performance in diretta con l’aria Una furtiva lagrima nel programma Tour de Chant di Domenica In – condotto da Pippo Baudo – nonché quella nel programma Mattino 5 – condotto da Federica Panicucci e Claudio Brachino – in cui canta in diretta il brano Core ‘ngrato, e ancora su Rai 1, la meritata vittoria della puntata de I Raccomandati, in cui si esibisce accanto a Marcella Bella.
Con il teatro Trianon Viviani di Napoli, nel 2011, firma il contratto per Aria di Napoli, un musical antologico delle più celebri canzoni napoletane, dando vita, insieme ad altri giovani e talentuosi artisti, ad uno spettacolo che unisce tradizione e modernità. Attualmente, affianca all’attività teatrale e concertistica quella televisiva. Di recente infatti, ha preso parte alla trasmissione di Canale 5 Italia’s Got Talent con Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi. In questa occasione, si esibisce con Laura Migliaccio, pianista e vocalist diplomata al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, che da alcuni anni lo accompagna in concerti e spettacoli.


Biografia di Giuseppe Gambi
Giuseppe Gambi, classe 1982, è un cantante napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese. Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso è Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musica classica e leggera.
Un po’ per gioco, ad otto anni prende parte allo Zecchino d’oro con il brano Vorrei Volare classificandosi tra i primi posti; pensa allora di trasformare “il gioco” in qualcosa di più. E’ soltanto un dodicenne quando entra a far parte del coro polifonico di Villanova Pueri Cantores, esibendosi in concerti in tutta Italia, in Austria e in Spagna.
Si diploma in canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il maestro Pasquale Tizani e già durante gli studi mette in mostra le sue doti canore in più occasioni, suscitando l’interesse sia da parte della critica sia da parte del grande pubblico.
E’ in nome di questo interesse che il Presidente dell’SSC Napoli – Aurelio De Laurentis – gli affida il compito di intrattenere la tribuna nell’intermezzo della partita Napoli- Vicenza.
Nel 2008 firma un contratto con la MSC Crociere, e in qualità di cantante dei teatri delle MSC Poesia e MSC Sinfonia: ha quindi l’opportunità di esibirsi di fronte ad una platea vasta e assai eterogenea. E’ ancora su una delle navi della MSC, questa volta la MSC Splendida, che nel 2010 prenderà parte all’evento Crociera Sorrisi e Canzoni insieme ad artisti come Albano, Orietta Berti, Irene Grandi, Arisa e Fabrizio Moro. Ma il 2010 è anche l’anno del suo debutto televisivo, al quale seguiranno numerose partecipazioni a programmi in onda su reti nazionali e locali.
Tra le esibizioni degne di nota, spiccano la performance in diretta con l’aria Una furtiva lagrima nel programma Tour de Chant di Domenica In – condotto da Pippo Baudo – nonché quella nel programma Mattino 5 – condotto da Federica Panicucci e Claudio Brachino – in cui canta in diretta il brano Core ‘ngrato, e ancora su Rai 1, la meritata vittoria della puntata de I Raccomandati, in cui si esibisce accanto a Marcella Bella.
Degna di nota è anche la sua partecipazione al talent di Canale 5 ” Italia’ s  Got Talent”.
gambi tre
Con il teatro Trianon Viviani di Napoli, nel 2011, firma il contratto per Aria di Napoli, un musical antologico delle più celebri canzoni napoletane, dando vita, insieme ad altri giovani e talentuosi artisti, ad uno spettacolo che unisce tradizione e modernità.
Attualmente, affianca all’attività teatrale e concertistica quella televisiva esibendosi con Laura Migliaccio, pianista e vocalist diplomata al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, che da alcuni anni lo accompagna in concerti e spettacoli.
Sono inoltre assai numerosi gli eventi nazionali a cui l’artista Giuseppe Gambi ha ricevuto grandi consensi.
Ricordiamo tra di essi ” Il Premio Città di Partenope” IV e V edizione nella Galleria Umberto di Napoli e ” Il Premio Euro-Mediterraneo” in Piazza del Campidoglio a Roma.
La sua presenza è decisamente richiesta anche nel mondo del cinema; non per nulla cantante è stato infatti ospite in qualità di testimonial della musica lirica e pop al “Festival Internazionale del Cinema Film Festival” a Vico Equense, a Caselle in Pittari e a Conturse Terme.
Il suo ragguardevole talento canoro viene notato dello Stato della Tunisia, per una tourneè nelle principali città come “Festival di Cartagine”, Arena di Biserte, “Festival di Monastier” e “Sfax Opera”.
Continua pure la diffusione dei brani inediti del suo primo disco “Amo la vita” in uno stile lirico-pop.
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The lyric tenor Giuseppe Gambi was born in Naples on November 19th 1982. He discovered his passion for singing at the age of 8 years. He participated in an Italian program, Zecchino d’oro, that was transmitted on a regional tv, Napoli tv, with a song that was named “Vorrei volare” and he was ranked at the top. When he was 12 years old he joined the polyphonic choir “Pueri Cantores” in Villanova and he did lots of concerts in the churches of Campania and also in Austria and Spain. He graduated in singing at Conservatory “Domenico Cimarosa” in Avellino, under the guidance of the teacher Pasquale Tizani, with a score of 90/100. The president of SSC Napoli, Aurelio De Laurentis, noted him and Giuseppe sang at the match Napoli-Vicenza for the guests of the tribune during the interval. At the age of 26 years old, he signed a contract with MSC CROCIERE engaged as tenor in the theatre of MSC POESIA and MSC SINFONIA ships. On January 20th2010 Giuseppe was guested in a program, Mattino 5, on a Canale 5 TV, was conducted by Federica Panicucci and Claudio Bracchino. He performed singing “Core ‘n’grato”. On May 2010 he sang in a program of Rai 1, Domenica In that was conducted by Pippo Baudo. In the same month the young tenor performed together with great artists as Albano, Orietta Berti, Arisa, Irene Grandi and Fabrizio Moro in the theatre of the prestigious MSC SPLENDIDA  during an event sponsored by an Italian newspaper, TV SORRISI E CANZONI, entitled “Crociera Sorrisi e Canzoni”. This event was sponsored on the newspaper in April and May 2010. In January 2011 Giuseppe Gambi participated at the format I RACCOMANDATI on the Italian channel RAI 1 and he sang with an Italian singer, Marcella Bella and he was able to win the challenge.  He was guest in Number two a Neapolitan program on a local TV, CANALE 34, together with the soprano Laura Migliaccio. He recorded the National Anthem “FRATELLI D’ITALIA” for a program that was entitled in the same way of the anthem and was transmitted on CANALE 34. On May 2011 the tenor signed a contract with TRIANON-VIVIANI THEATRE in Naples for a musical named ARIA DI NAPOLI, directed by Massimo Abate. From May to July 2011 the tenor Giuseppe Gambi was guested in lots of events, especially in Campania.
  • May 14th 2011 He sing  Fratelli d’Italia at Bisceglia Stadium in AVERSA (CE) during the match of LA PARTITA DEL CUORE.
  • May 28th 2011 He sing Fratelli d’Italia at national prize NAPOLI CULTURAL-CLASSIC at UMBERTO theatre in NOLA (NA).
  • June 4th 2011 He sing Fratelli d’Italia during the Republic Day in QUALIANO (NA).
  • June 8th 2011 He sing old melodies of Neapolitan tradition at the event STAR DAY in ISCHIA (NA).
  • June 20th 2011 Live for Cardinal Crescenzio Sepe in the sanctuary of San Gerardo in MATERDOMINI (AV).
  • June 24th 2011 Live with the soprano Laura Migliaccio, a song from the movie NUOVO CINEMA PARADISO in the kermes of the DONNA PINK ASSOCIATION entitled GRAN GALA’ DELLA SOLIDARIETA’ in PARCO VIRGILIANO in NAPLES.
  • June 30th 2011 Giuseppe Gambi sing with Laura Migliaccio, in the opening event for the prize CITTA’ DI PARTENOPE, 3rd edition in GALLERIA UMBERTO in NAPLES, the song O PAESE DO SOLE. Also present the authoritative presence of the mayor of Naples, LUIGI DE MAGISTRIS.
  • July 13th 2011 He win a prize for best young tenor in Italy at the event IV PREMIO INTERNAZIONALE EURO-MEDITERRANEO, that is played in PIAZZA CAMPIDOGLIO in ROME.
  • July 16th 2011 Guest of GUSMED FESTIVAL SAPORI MEDITERRANEI in PRESENZANO (CE).
The tenor still plays concerts in all the Campania region and in national territory with the soprano Laura Migliaccio. He is also recording is first CD with unrealized songs. Download the GIUSEPPE GAMBI’S BIOGRAPHY in .pdf format (file downloaded 122 times, last modified at february 2012)






CONTATTI

Management

ANGELO GIOVANNI CAPOCCIA – tel: +39 389 769 20 16 – e-mail: gcapoccia@gmail.com

Ufficio Stampa

TIZIANA GRASSI – tel: +39 335 663 61 63

Pagina web: http://www.giuseppegambi.it/

domingo, 4 de octubre de 2015

ORAZIO SCIORTINO - SICILIA - ITALIA



Orazio Sciortino è pianista e compositore nato nel 1984
La recente incisione discografica “Wagner&Verdi piano transcriptions by Tausig&Liszt”, un doppio CD Sony Classical, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti da parte della critica specializzata e, tra gli altri, le Cinque Stelle della rivista “Musica”.
L’attività di pianista concertista, sia da solista sia con prestigiose orchestre, lo porta a esibirsi in ambiti di rilievo internazionale: Società dei Concerti presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, il Ravello Festival, Accademia Filarmonica di Bologna, Teatro Rossini di Pesaro, Teatro Politeama di Palermo, Teatro Dal Verme di Milano (Serate Musicali), Teatro Greco di Siracusa, Reate Festival, MiTo Settembre Musica (2012, 2013, 2014), Amici della Musica di Palermo, Filarmonica Laudamo di Messina, I Concerti del Quirinale (in diretta su Rai Radio 3), Accademia Filarmonica di Verona presso la Sala Maffeiana, Fondazione Perugia Classica, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, Sagra Malatestiana di Rimini, Festival Pergolesi-Spontini di Jesi, Associazione Scarlatti di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino, Bologna Festival (invitato due volte nella stessa stagione 2014 e ricevendo il Premio del Pubblico) , Teatro La Fenice, Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino, etc..Si è inoltre esibito in Polonia, Germania (Konzerthaus di Berlino, festival di Wolfsburg e Braunschweig, Musikhochschule di Mannheim etc..), Austria, Kenya, Spagna, Serbia, Svizzera (Semaines Musicales de Crans Montana, Montreux Jazz Festival), Malta, Francia (Salle Molière di Lyon, Bel Air Festival etc..) , Canada (Orford Festival, Ottawa Chamber Music Festival), Festival de Wallonie, KlaraFestival di Bruxelles, Serbia, Scozia, Libano, Giordania, Lituania, Romania, Arabia Saudita, Brasile (Sala Cecilia Meireles tra gli altri) Perù, Uruguay, etc..
Ha debuttato nel 2011 al Teatro alla Scala di Milano, in veste di direttore e solista, eseguendo, in prima esecuzione moderna, il Concerto per pianoforte e orchestra di Fumagalli da Sciortino stesso riscoperto, accompagnato dall’orchestra i Cameristi della Scala. Ha registrato per Rai Tre, Radio Tre, Radio Classica, Radio Svizzera Italiana e per le case discografiche Dynamic (il CD “Franz Liszt, An orchestra on the piano), Bottega Discantica (Adolfo Fumagalli 1828-1856, composizioni per pianoforte), Limen Music (Ciurlionis artista europeo) e Sony Classical (“The Italian Wagner).
Ha lavorato con gli editori Mazzotta e Skira su progetti riguardanti rapporti tra arti visive e musica.
In qualità di compositore, le sue “Cadenze per i concerti per pianoforte e orchestra di Mozart” sono state pubblicate da Ricordi-Universal nel 2007. Altre sue composizioni sono eseguite e commissionate in Italia e all’estero in festival importanti e sedi prestigiose: Festival Internazionale di Portogruaro, Orchestra Cantelli (Serate Musicali di Milano al Teatro Dal Verme), Beethoven Festival di Bonn, Barge Music Festival di New York, I Cameristi della Scala, Beijing Modern Music Festival, Conservatorio di Ginevra, Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, Teatro alla Scala, Ensemble Musagète di Vicenza, Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, Orchestra Filarmonica di Torino, Sentieri Selvaggi Ensemble, Eutopia Ensemble, Emilia Romagna Festival, Festival di Ankara, Festival de Wallonie, Associazione Veneta Amici della Musica, Ex Novo Ensemble, Orchestra del Teatro La Fenice (direttore Mario Brunello), Orchestra dell’Università degli Studi di Milano, Neue Lausitzer Philharmonie Orchestra, Swiss Ensemble New Wave,  etc.
Si occupa di divulgazione musicale in veste di conferenziere e pianista, proponendo percorsi di guida all’ascolto e lezioni-concerto. Siracusano di nascita, è stato allievo di  Boris Petrushansky, Michel Dalberto e Louis Lortie per il pianoforte, e di Fabio Vacchi per la composizione. Vive a Milano.
Per la stagione 2015-2016 presenta, su commissione del Teatro Coccia di Novara, la sua opera “La Paura”, da un racconto di Federico De Roberto, libretto di Alberto Mattioli e regìa di Simona Marchini, dedicata all’Italia e alla Grande Guerra nell’anniversario 1915-2015.



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Orazio Sciortino is a  pianist and composer born in Syracuse (Sicily) in 1984. The recent CD recording  “Wagner & Verdi piano transcriptions by Liszt & Tausig,” a double CD Sony Classical, has received prestigious awards from the critics and, among others, the Five Star of the magazine “Musica”.
His concert performer pianist activity, both as a soloist and with orchestras, has led him to perform in internationally reputed contexts: the Milan Sala Verdi (promoted by Società dei Concerti), Ravello Festival, Ferrara Musica, Accademia Filarmonica di Bologna, Teatro Rossini di Pesaro, Teatro Politeama in Palermo, Teatro Dal Verme (Serate Musicali), Parma Teatro Regio (Verdi Festival),  Greek Theatre in Syracuse (Sicily), Reate Festival, MiTo SettembreMusica (2012, 2013, 2014), I Concerti del Quirinale Rai 3 broadcast, Orchestra Sinfonica Siciliana, Perugia Classica, “Giuseppe Verdi” Symphony Orchestra of Milano, Sagra Malatestiana of Rimini, Festival Pergolesi-Spontini of Jesi, Scarlatti Society in Naples, Maggio Musicale Fiorentino, Bologna Festival, Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino etc.. He  also performed concerts in Poland, Germany (Berlin Konzerthaus, Braunschweig and Wolfsburg Festival etc.. ), Austria, Canada (Orford Festival and Ottawa Chamber Music Festival by invitation of Louis Lortie), Switzerland (Semaines Musicales de Crans Montana, Montreux Jazz Festival), as well as in Kenya, Malta, France (Salle Molière in Lyon, Rencontres artistiques de Bel Air etc..) , Spain, Serbia, Scotland, Lebanon, Jordan, Lithuania, Saudi Arabia, Brasil (Sala Cecilia Meireles), Peru, Uruguay etc..
He received the Audience Award at the 2014 Bologna Festival.
As composer is “Cadenzas for Mozart piano concertos” were published by Universal-Ricordi in 2007. Some of his compositions have been played in Italy and abroad during major festivals and venues such as: Portogruaro International Festival, Cantelli Orchestra (Serate Musicali di Milano in Teatro Dal Verme), Bonn Beethoven Festival, Barge Music Festival of New York, I Cameristi della Scala, Beijing Modern Music Festival, Geneva Conservatory, Cantiere Internazionale  d’arte di Montepulciano, Teatro alla Scala, Ensemble Musagète, “Giuseppe Verdi” Symphony Orchestra of Milan, Sentieri Selvaggi Ensemble, Ankara Chamber Music Festival, Turin Philarmonic Orchestra, Philharmonisches Orchester Görlitz etc.

He has recorded for RAI Tre, Radio Tre, Radio Classica, the Italian Swiss Radio and for record labels such as Dynamic (“Franz Liszt, An orchestra on the piano”),  Bottega Discantica (Adolfo Fumagalli 1828-1856, “piano works”), Limen Music (Ciurlionis european artist). Recently the double CD “Wagner&Verdi (1813-2013) – Complete Piano Transcriptions by Tausig and Liszt”, is released by Sony Classical.
He has collaborated with the publishing houses Mazzotta and Skira on projects related to the relationships between music and visual arts.
He has been dealing with the disclosure of Music as a lecturer and pianist, offering listening guide courses and lecture-concerts.
Born in Siracusa, he completed his piano studies with Boris Petrushansky, Michel Dalberto and Louis Lortie, and he studied composition with Fabio Vacchi at the Milan Conservatory.
He now lives in Milan.
Among his upcoming projects, his opera “La Paura – The Fear”, about the First World War, commissioned by  Teatro di Novara (Italy), and which will be presented in the 2015/2016 season.




 LINK UTILI
 Pagina web: http://www.oraziosciortino.com/
Wikipedia:  https://it.wikipedia.org/wiki/Orazio_Sciortino
Canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCsmIbgsojPlkbEBRqrBRYEg

sábado, 3 de octubre de 2015

ALDO PERA - SICILIA - ITALIA



Pittata d’argento è un racconto romanzato sulla Sicilia degli anni ’60 vista con gli occhi di due ragazzi di quattordici anni.
Una storia delicata di amicizia, di rievocazioni di profumi e sapori dai risvolti talora tragici e inaspettati. Nello sfondo il mare di Selinunte, la luce della luna e l’ombra della mafia.

Aldo Pera è nato in Sicilia e ha vissuto a Torino dove si è laureato in Lettere e Filosofia. A tutt’oggi vive e lavora a Selinunte. Pittata d’Argento è il suo romanzo di esordio.

lunes, 7 de septiembre de 2015

GRAZIANO GRAZIANI - ROMA - ITALIA







Graziano Graziani (Roma, 1978) è scrittore e critico teatrale. Collabora con Radio 3 Rai (Fahrenheit, Tre Soldi) e Rai 5 (Memo). Caporedattore del mensile Quaderni del Teatro di Roma, ha collaborato con Paese Sera, Frigidaire, Il Nuovo Male, Carta e ha scritto per diverse altre testate (Opera Mundi, Lo Straniero, Diario). Ha pubblicato vari saggi di teatro e curato volumi per Editoria&Spettacolo e Titivillus. Ha pubblicato l'opera narrativa Esperia (Gaffi, 2008); una prosa teatralizzata sugli ultimi giorni di vita di Van Gogh dal titolo Il ritratto del dottor Gachet (La Camera Verde, 2009); I sonetti der Corvaccio (La Camera Verde, 2011), una Spoon River in 108 sonetti romaneschi; i reportage narrativi sulla micronazioni Stati d'eccezione. Cosa sono le micronazioni? (Edizioni dell'Asino, Roma, 2012). Cura un blog intitolato anch'esso Stati d'Eccezione.


Pubblicazioni

 

2012 – STATI D’ECCEZIONE

– cosa sono le micronazioni

politica, goliardia, arte, tasse, idealismo, perfino truffa
di motivi per fondare una nazione ce ne sono tantissimi
questo libro racconta 40 casi tra i più assurdi e suggestivi




2011 – I SONETTI DER CORVACCIO

un cimitero, un guardiano e le voci dei morti
una Roma scomparsa che riemerge in una “Spoon River” dialettale
un poema in 108 sonetti romaneschi, tra il comico e tragico




2009 – IL RITRATTO DEL DOTTOR GACHET

il confronto irriducibile tra l’arte e la vita
visti attraverso gli occhi e le vite di Vincent Van Gogh
e del suo medico e mecenate Paul Ferdinand Gachet



2008 – ESPERIA

una città che non ha luogo
un luogo che non ha nome
una storia che è molte storie

                                    Il 17 settembre 2015 è in libreria.



Blog: https://grazianograziani.wordpress.com/

Contatti Email: graziano.graziani@gmail.com


miércoles, 26 de agosto de 2015

ANNA MILAZZO CECCHI - SICILIA - ITALIA

(material enviado por la escritora siciliana)




(Infinito Edizione - Prefazione: Massimo Carlotto)

                                           ¿En cuál dimensiòn?

    Cuando en mi casa el silencio muerde tu ausencia y mi asombro se vuelve dolor por los tapices que he quitado y por aquellos que te he negado, por esos de turquesas marinas como el mar donde aprendiste a nadar y yo llamándote para que no te alejaras mas allá de mi mirada y tu volvías, pedacito negro con colita enrizada, cuando el amor por ti se burlará del tiempo y el olvido reconocerá su derrota, entonces dime, perrita mia, en cuál dimensión nos encontraremos?

  Poesia di Anna Milazzo

                                              Effimeri come i sogni 
Come la rugiada del mattino 
o La scia di una stella cadente 
e Noi incapaci di imparare 
L'abbandono del nostro corpo 
Come il granello di polvere Sulla terra.




 Primera presentación en libreria Feltrinelli de Firenze


Con la presidenta de la Cámara de Diputados de Uruguay en el 2005

Encuentro con una asociaciòn socio-cultural en Firenze.


Con la prof. y escritora Martha Canfield en la presentación en la Fondazione Kennedy

 Presentación y conferencia con alumnos del Instituto Superior de Bologna

 Presentación del libro en el Rotary Club de Firenze



 Presentazione libri mio e di Vera Jarach, nell'ambito della mostra dell'avv. Marcello Gentili

 Presentazione ad Arezzo con la curatrice Beatrice Gnassi

 Foto salone del libro di Torino
Ritorno
Aidone, una terrazza che si apre su una valle sconfinata, sulla pianura etnea e i monti Erei. Sinuoso serpeggia l'antico fiume Gornalunga. Le pietre della grande acropoli Morgantina conservano il suono dei passi di antiche civiltà- Sicani, Siculi e altre- fino alla colonizzazione greca. Oggi, nel grande anfiteatro, il tempo volta gli occhi al passato che si materializza nell'atmosfera magica delle commedie, delle tragedie e poesie degli intramontabili autori greci.
La dea di Morgantina elargisce dolci frutti ai suoi figli, in cambio di uno sguardo rispettoso e umile. Dionisio, invece, attende i forestieri con una coppa di vino e incita i musicisti a suonare melodie divine. I giovani, ebbri di vita, danzano fino all'alba, mentre i vegliardi assaporano i superbi formaggi, le olive e i frutti protetti dalla dea Korà.
Tutti i sensi si risvegliano in questa magica terra, un regno si schiude e fa tremare chi lo sfiora con un tocco soave, incerto, perché non sembra di questo mondo.
1.
Arrivo in primavera ed è già il mio autunno
Cerco impronte di bambina
Mai andata via
Mi inerpico, percorro una verdeggiante
Sottana materna
Sfioro pietre, sembianze dimenticate
Impregnate di essenze millenarie.
Nel vortice di emozioni colorate
Smarrisco me stessa.
Dov’è la mano paterna
A ricondurmi nel ventre di una florida,
amara terra?
La mano è assente
Non il ricordo del pianto di mia madre.
Fra i dolci profumi della zagara
Scorgo lo splendore negli occhi degli amanti e
L’arcaico terrore della lontananza.

Aidungh’ *

Dalle sorgenti delle alte acque
La vita germina senza posa
Nasce segretamente
Si incanala verso luoghi lontani
Nello scorrere
Il silenzio sprigiona un ritmo
Emerge la parola poetica
Privo di musica
Il logos rimane muto.
Tessute di ritmi ed armonie
Sono le figlie di Morgantina

Anna Milazzo

16.08.2016
*Aidungh’: Aidone in gallico siculo  


POESIA di Anna (italiano-español)


Vita
Canto agli acini di uva matura
Ai rubini di melograno
Al fruscio delle ciliegie mature
Sulla terra nuda.
Canto alla pioggia che accarezza il giglio in fiore,
Ai miei passi leggeri sul tappeto di foglie
Agli occhi di notte di luna di Maia
Al mormorio dei rami
Al tuo sonno profondo che
Accompagna la mia insonnia
Caparbia nel capire chi sono.
Dimenticando scivolano le ore,
L'ombra di una ruga bacia
La pergamena, nostra pelle.

Anna Milazzo
Settembre 2014

Vida
Canto a los racimos de uva madura
A las semillas de la granada
Al roce de las cerezas maduras
Sobre la tierra desnuda.
Canto a la lluvia che acaricia el liro en flor
A mis pasos livianos sobre la alfombra de hojas
A los ojos de noche de luna de Maia
Al murmullo de los ramos
A tu sueno profundo que
Acompana mi insomnia
Empecinada en buscar mi ser.
Olvidando deslizan las horas,
La sombra di una arruga besa
El pergamino de nuestra piel



Emozioni autunnali



Un riflesso di luce accarezza i rami dell'abete

Indora le foglie di un albero caduco

Il mio corpo chiama

Reclama

Non si rassegna al tempo che passa

Nel mio narrare

Rivivo le mie foglie dorate

Parole sussurrate

Gridate

Scritte

Al tramonto divengo me stes

In ogni parola

Mi chiudo a foglia



Sono salva






                 CUENTO DE ANNA MILAZZO


Es un soplo la vida

La vita è un soffio. Sono le parole di un famoso tango, ma non solo. E’ la riflessione comune sulla dimensione temporale della vita, sulla sua brevità, talvolta accompagnata da una lieve nostalgia per le occasioni perdute o per quelle vissute che non torneranno più.
Eppure non c’è solo la dimensione temporale in queste parole. Il soffio è la vita stessa, è il primo segnale che diamo al mondo per dire che ci siamo e l’ultimo per dire che ci congediamo.
Basta ascoltare il soffio per capire le emozioni, le speranze, le energie che rompono il silenzio del mondo.
E non sempre è uguale, e non per tutti è la stessa cosa anche se siamo immersi nella stessa terra, nella stessa casa o nello stesso letto.
Ma si può essere contagiati dal soffio di qualcun’altro, di un uomo, di un bambino, di un vecchio e persino da quello di un animale.
Sì, di un animale come Maia la mia cagnolina che con il suo soffio mi trasporta nel mondo dell’infanzia, del gioco, della vita e anche dell’incoscienza.
Quante volte quando esco con lei mi preoccupo di non essere travolta dal suo soffio impetuoso, dalla sua frenesia di scorrazzare nei prati o di cavalcare nelle acque di un ruscello?
E’ tempestosa, vibrante, impulsiva; non si può rimanere impassibile al suo soffio.
Maia, una volta sciolta dal guinzaglio, corre a scavezzacollo, inseguendo tutti gli uccelli che si trovano in quel momento a cercare cibo fra l’erba e quando loro sono costretti a volare per difendersi, si rivolge a me e abbaia.
E’ solo un Bau!
Vuole dirmi “guardami come sono brava “e i suoi occhi di lupetta scintillano dalla gioia.
Anche quel Bau è un soffio, accompagnato da un’emozione o da più emozioni: gioia, soddisfazione, richiesta di riconoscimento.
Adora strusciarsi sulle margherite bianche, lei tutta nera, con quel pelo setoso, lucido, gli orecchi vellutati, il battufolino bianco sul petto e le zampine spruzzate di nevischio.
Si rotola, si stropiccia la schiena mettendo in bella vista i bottoncini delle sue mammelle e la fragolina fra le cosce, trasformando il suo soffio in una melodia intrisa di piacere, di innocenza e di semplicità.
Sono tentata di fare come lei, di strusciarmi sulle margherite o sulle viole, impregnandomi della fragranza dell’erba fresca e sentirmi tutt’una con la terra.
Ma anche a questo ci pensa Maia con il suo soffio. Attende che io sia seduta e magari distratta per venirmi addosso come un razzo, buttandomi per terra per giocare insieme, io sotto e lei sopra, perché lei è dominante.
Il suo impatto sul mio corpo è un soffio vigoroso, vitale che prende il suono di un ringhio giocoso.
Siamo due cucciole che giocano e si rotolano, non ci sono più confini e non c’è nemmeno tristezza perché Maia non lascia spazio al respiro affannoso di un’emozione cupa. L’affanno è per il gioco di entrambe, per gli attacchi di lei su di me e per le sue finte fughe.
Ma anche lei viene contagiata dal soffio della brezza che la rinvigorisce, la richiama a seguire il suo respiro.
Lei si adegua, segue il soffio del vento, lo sente entrare nel suo pelo che viene scomposto. Maia sembra una punk, ride con gli occhi, si ferma con il vento che sbatte sul suo muso affilato e si mette in posizione di sfida, così per avvertirlo che lei si girerà e correrà con lui, nella stessa direzione e il suo soffio la farà arrivare per prima al traguardo.
Per lei non esiste differenza fra gli elementi della natura, gli uomini e gli animali. Può giocare con tutto e persino il sasso diventa il suo tesoro da portare a casa per custodirlo.
Il respiro della brezza increspa le acque limpide del fiume. Maia non resiste, s’immette in quel lussurioso liquido ma non si adegua al soave soffio. Lei cavalca seguendo il suo soffio interno, la sua passione, la sua incoscienza. La mia incoscienza che mi portò al largo, lontana dalla riva, seguendo il mio respiro di bambina, in mezzo al mare dove non arrivavano le grida di mio padre costringendolo a seguirmi.
Cascò in un mulinello, quel mare è traditore, ma io non lo sapevo. Sulla riva, quando finalmente mio padre mi raggiunse, sentii il suo soffio affannato, contratto, ma lui mi disse soltanto: “Sai credevo di non rivederti più, sono cascato in un mulinello” e il suo respiro piano piano si regolarizzò mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
Maia ora è più giudiziosa, sa che quando entra nell’acqua io ho bisogno di essere rassicurata, perciò fra una cavalcata ed un’altra trova il modo di dirmi BAU, “ci sono”.
Così come vuole essere anche lei rassicurata se io dormo un po’ di più.
Si avvicina al mio letto, appoggia le sue zampine e le sue orecchie cercano di captare il mio respiro. Rassicurata torna alle sue cose, ma dopo poco ritorna e mi sfiora con una zampina. Le bastano poche parole “Maia fra poco mi alzo” e lei se ne va.
Poi ritorna più decisa, la sua zampetta mi graffia e lei piange finchè non mi alzo. Ha bisogno di sentire la sintonia dei nostri respiri.
Talvolta quando l’aria annuncia un temporale estivo entrambe entriamo in fibrillazione, un’euforia si impossessa di noi e ci costringe ad uscire, a correre per poi tornare grondanti e infreddolite.
Eppure entrambe in solitudine abbiamo vissuto l’abbandono in mezzo alla pioggia, ai tuoni e ai lampi e siamo rimaste segnate da questa esperienza.
Ma quando siamo insieme non abbiamo paura, i nostri respiri affannosi si adeguano per giocare. Chi dà la tonalità gioiosa sotto la pioggia? Non lo so. Non importa.
Finchè saremmo insieme il temporale sarà un impulso vitale, un connubio con la natura, un pretesto di vicinanza giocosa.
L’erba è alta, Maia si inoltra in quello che a lei può sembrare una giungla. Lì non corre, lì saltella come una cerbiatta e cerca, trova, si impegna a catturare un soffio nascosto nell’erba.
Ciò che si scorge di lei sono le sue orecchie appuntite.
Fa una buca nel prato, ogni giorno è più profonda, chissà quale soffio sente? Lei è molto curiosa e caparbia, insiste a scavare, il suo corpo è tutto dentro la buca, rimane fuori solo la sua codina riccia.
Quando esce è tutta avvolta in una nube di polvere. Anche oggi dovrò farle il bagno. E anche quello è un gioco, è lei che lo fa diventare un gioco.
Si potrebbe dire che “ha soffio da vendere” e per questo la sua presenza è vitale per tutti.

Papà diceva sempre “quanta forza ha!”
Per lui la forza era tutto, era possibilità di lavorare, di mantenere la famiglia, di dedicarsi alla sua passione per l’orto. “I fagiolini quest’anno sono speciali”-diceva con orgoglio.
“Se non piove si rovina la verdura”- è questo per lui costituiva una grande preoccupazione.
Quell’orto richiedeva tanto fiato, ma per lui non era sprecato.
Ricordo il giorno in cui i medici dell’ospedale mi dissero: “Suo padre vivrà due, tre mesi al massimo”. Mi ero accorta che il suo soffio aveva perso quell’ intensità di sfida al tempo.
Cercai di preparare la famiglia. Tutti negarono. “E’ solo un piccolo disturbo, non vede l’ora di tornare ad occuparsi del suo orto”!
Eppure qualcosa scattò in mia madre perché mentre dormiva, sorvegliava il respiro di mio padre.
Poi la telefonata nel cuore della notte:“Mi sono accorta da un soffio diverso, è stato un attimo”.
Maia andava alla sua bara e si alzava con le zampine per cogliere un soffio. Niente. Tornava e nuovamente cercava di percepire un alito. Alla fine si rassegnò.
Io no!
Quando si avvicinò l’anniversario della sua morte sentii la rabbia per quella scelta. Per non aver voluto un luogo fisso, una tomba, un’urna dove poter parlargli, raccontargli le cose che non ho mai detto, belle e brutte.
Ma quella mattina mi si presentò nitida l’immagine di mio fratello che rovesciava le sue ceneri in quella lingua sottile di acqua. Sopra l’acqua una nube grigia si confondeva con l’aria.
Mi alzai presto e mi avviai verso il ruscello vicino a casa. C’era ancora una nebbia trasparente che si alzava sopra l’acqua.
Sciolsi Maia e mentre lei correva nell’acqua, io affondavo nella sottile tela grigia.
Tornammo sfinite, lei con la lingua penzoloni e il respiro affannato, io intrisa di sudore e di polvere d’argento.
Es un soplo la vida…….un soffio impregnato da tante vite…….un soffio di emozioni senza tempo e senza luogo.

 

El ceibo e il jacarandà

Fra il popolo guaranì viveva un’indiana piccola e piuttosto bruttina dal nome Anahì.
Nei pomeriggi estivi la sua voce dolce e cristallina riempiva d’incanto l’intera tribù.
Sentendo quella voce melodiosa, gli spagnoli si avvicinarono con cautela e con i loro fucili uccisero molti indios e ne catturarono altri, fra i quali anche Anahì.
Gli spagnoli stavano conquistando palmo a palmo le terre rigogliose dei popoli che vivevano sulla riva dei fiumi Uruguay e Paranà.
Dopo avere ucciso gli abitanti di queste terre, si insediavano con i loro prigionieri e li utilizzavano come schiavi per la coltivazione e la costruzione di città fortificate.
Anahì lavorava duramente il giorno e piangeva la notte.
Anche il suo pianto era melodioso nonostante la grande tristezza; sembrava il canto di una sorgente.
Mentre la luna si rispecchiava nel fiume, venne attratta da quel pianto e, avvolta dalle nuvole per non farsi riconoscere, scese a terra dove il vortice amaro di un sentimento umano la fece tremare.
Con cautela si avvicinò a Anahì e, vedendola prigioniera, l’avvolse con il suo manto notturno e la portò con sé lungo la riva opposta del fiume.
La notte seguente gli spagnoli si accorsero dell’assenza di Anahì: mancava il suo pianto.
Avrebbero fatto a meno delle sue braccia ma, notte dopo notte, sentirono un vuoto sempre più profondo che li privò del sonno.
Si resero conto che, se non dormivano, la loro forza si sarebbe indebolita e forse non sarebbero stati capaci di difendere le terre conquistate.
Decisero di partire con una barca ed esplorare le rive del fiume in cerca di Anahì.
In quei giorni di libertà Anahì, non cantò nè pianse, temeva di essere udita dai suoi carcerieri.
Passò di lì un uomo strano: i suoi capelli erano neri e lunghi, i lineamenti marcati e il corpo forte come tutti i charrùas, ma lo sguardo era azzurro.
L’uomo, vedendo Anahì le si avvicinò, ma lei corse lungo il fiume; era spaventata.
I passi di Tabarè –così si chiamava il giovane- erano agili come quelli di un leopardo e in poco tempo le fu accanto, mentre con gesti amichevoli cercava di rassicurarla.
Passò una settimana e Tabarè insegnò ad Anahì alcune canzoni spagnole apprese da sua madre, canzoni di culla, tristi e amorevoli.
Anahì iniziò a cantarle, sempre più spesso e più forte, ormai si sentiva sicura con Tabarè ed entrambi si sentirono attratti l’uno verso l’altra, tanto da provare una sensazione sconosciuta.
Gli spagnoli, che non avevano desistito nella cattura di Anahì, sentendo la loro voce, si inoltrarono nella la boscaglia e con urla spaventose cercarono di fare prigionieri entrambi i giovani.
Tabarè tirò fuori rapidamente il coltello e lo piantò in mezzo al petto di un uomo, mentre Anahì corse a prendere la lancia e la infilò nella fronte di un altro.
Ma il nemico era numeroso e ben armato, presto Anahì e Tabarè furono immobilizzati.
Questa volta la rabbia del nemico non consentì un futuro da prigionieri alla coppia, decisero di ucciderli.
La notte gli spagnoli accesero due roghi: uno per Anahì e un altro per Tabarè.
Dopo qualche giorno dalle ceneri del rogo di Anahì nacque un albero mai visto, frondoso, con fiori rossi e carnosi che nella stagione autunnale si aprono propagando i semi nelle terre fertili del Sudamerica. Il ceibo diventò il simbolo dei paesi del Cono Sud.
Dalle ceneri del rogo di Tabarè nacque l’albero possente del jacarandà. Nella stagione primaverile si veste di fiori azzurri e profumati.
I rami di entrambi gli alberi, con la complicità della brezza, si toccano e le foglie si intersecano come ali di uccelli.
Lievemente volteggia nell’aria un petalo azzurro come una lacrima che si inabissa nelle acque profonde del fiume.

Anna Milazzo febbraio 2015




 

 

Esistenza

Esitante l’estate si congeda,
veli di brina all’alba
sbiadite foglie accartocciate
sotto il fuoco rovente
dei giorni passati.
Brucia il mio corpo
scintillano le mie cellule
di ricordi tormentati.
Esistenze molteplici
liberate da misere prigioni
avvolti dai loro sogni.
E tu Bebe
seminando rivolte, passioni
rivoluzioni “belle”
come il viso di una Madonna
come un pugno di versi
allacciati nel cuore di un bambino.


HOY



Hoy canto al amanecer

A la aurora rosada

A mi ciudad querida

A mis dias de sol

Aquellos de lluvia.



No hay espacio hoy

para el temor.





Mi fortaleza es la esperanza

Tajiente como una navaja

Quiebra la desiluciòn.



Se abren mis manos

El rocìo las besan

Busco tu cuerpo

Mis manos extrenan

Una dulce caricia.

 
Tempi (a mia madre)


Avvolta in un manto intessuto
dal groviglio dei tempi,
dai fili raccolti in vari continenti,
cerchi il tuo nido nella geografia del pianeta.
.

Ogni giorno di più
le parole stentano ad affiorare alle tue labbra e
i pensieri si sparpagliano
come uccelli spaventati.

Vivi nella regione sacra
dove i giorni scivolano nel sonno e
nel sogno impastato di oblio.

Stendi ai nostri piedi
tappeti di ricordi confusi,
di sogni gremiti di presenze.

Camminiamo su di essi,
con sobria leggerezza,
per accompagnarti
là dove
non ci saranno tracce
della nostra assenza.


Quasi niente

Lo schiudersi di un regno mi fa tremare
Prati interi di margherite
Di botton d’oro
Luoghi, odori, panorami che si scoprono
Distesa sulla terra
Attorno a me le montagne
Frontiere invulnerabili.
Si confondono i suoni
Trilli di uccelli, ronzii d’insetto
Scivola il sole dietro gli alberi
Vibra la prima stella nel firmamento

I suoni si accordano
Si fa musica
La musica è danza
Danzano le foglie
Le onde verdi mi cullano
La luna veglia il canto dei grilli
La danza si fa canto
L’’universo canta il suo canto
Non temo l’infinito
Sono terra sbriciolata sulla terra
Filo d’erba nel prato
Margherita fra i fiori
Un sospiro appena
Nell’istante del trionfo della vita.

Onda 
I tuoi occhi, velluto della notte 
 Ardenti e luminosi 
 Accarezzano la vita 
Quando cumulo di nuvole
 Rabbuiano i tuo sguardo 
Temo la tempesta

 Fantasmi attraversano
 Il mio cammino
 Ristagno di ricordi

 Imponenti ombre
 Marcano il passo 
Delle mie mancanze
 Non fu generosa 
 La mia cura 
Troppo assidua, 
troppo rapace 
Pianta fiorita in vaso stretto 
Affoga il germoglio che 
 Lotta per crescere 
Urgenza di lacerazione
 Ferita sanguinante 
 Per me che non sono 
E non finirò di essere 

 E tu vivi, cresci, fluisci
 Voli come gli uccelli 
 Sorrido al tuo volo 
Avvolta nel mio nido vuoto 
ascolto il quieto respiro
 il sonno profondo della terra
 il mio silenzio 
Non c’è fine nel mio cammino
 Anelo il sorriso del mare
 L’onda marina

 Il fluttuare del corpo
 Sospeso nel tempo
 Nell’infinito orizzonte 

                                   Presentazione del libro Anahi del mare