Mattia Signorini è nato nel 1980 a Rovigo. Ha pubblicato Lontano da ogni cosa (2007), La sinfonia del tempo breve (2009; Premio Tropea 2010), Ora (2013; finalista Premio Stresa) e Le fragili attese (2015).È tradotto in Europa, Sudamerica e Israele. Ha fondato la scuola di scrittura creativa e narrazione Palomar ed è direttore artistico del Festival Rovigoracconta.
LIBRI:
Le fragili attese
Questa è la storia della Pensione Palomar, una vecchio stabile
a due piani nel quartiere periferico di una grande città. Osservandola
dalla strada, incastrata tra due palazzi, sembra appartenere a un tempo
che non è più.
È la storia di Italo, il proprietario, che a quasi ottant’anni ha deciso di chiudere per sempre. Osserva passare gli ultimi giorni seduto dietro al bancone, mentre rilegge vecchie lettere d’amore scritte da una ragazza negli anni Cinquanta.
È anche la storia dei suoi ultimi ospiti. Guido, un professore d’inglese che deve insegnare a parlare a una bambina muta; Lucio Ormea, un uomo alla ricerca del padre che non vede da quando era piccolo; il generale in pensione Adolfo Trento, convinto che la soluzione di ogni pace stia nella guerra; Ingrid, un’arpista con il polso spezzato che lavora come cassiera al supermercato e di notte si accompagna a uomini conosciuti per caso; e infine la domestica Emma, che ha fatto della Pensione Palomar la sua casa da ormai troppo tempo.
Sono tutte persone ferme ai margini di un mondo che corre troppo veloce, in attesa che arrivi qualcosa, forse un treno che li porti via, verso una direzione qualsiasi, prima che sia troppo tardi.
È la storia di Italo, il proprietario, che a quasi ottant’anni ha deciso di chiudere per sempre. Osserva passare gli ultimi giorni seduto dietro al bancone, mentre rilegge vecchie lettere d’amore scritte da una ragazza negli anni Cinquanta.
È anche la storia dei suoi ultimi ospiti. Guido, un professore d’inglese che deve insegnare a parlare a una bambina muta; Lucio Ormea, un uomo alla ricerca del padre che non vede da quando era piccolo; il generale in pensione Adolfo Trento, convinto che la soluzione di ogni pace stia nella guerra; Ingrid, un’arpista con il polso spezzato che lavora come cassiera al supermercato e di notte si accompagna a uomini conosciuti per caso; e infine la domestica Emma, che ha fatto della Pensione Palomar la sua casa da ormai troppo tempo.
Sono tutte persone ferme ai margini di un mondo che corre troppo veloce, in attesa che arrivi qualcosa, forse un treno che li porti via, verso una direzione qualsiasi, prima che sia troppo tardi.
Ora
La storia di un ritorno
a casa e dell’incontro tra due persone molto diverse: un ragazzo che ha
perso la voglia di andare avanti e un’anziana signora che ha rifiutato
la vita molti anni fa. Il racconto di un viaggio dalla perdita alla
gioia.
“Ora è un romanzo sulle parole non
dette. Su quello che vorremmo dire alle persone a cui teniamo, e poi per
qualche motivo rinunciamo a farlo. L’assenza di quelle parole, al
principio, ha il peso di una palla di neve: crediamo di potercene
disfare quando vogliamo. Ma il piano inclinato dei mesi e degli anni,
per effetto di un granitico scivolamento, fa trasformare la palla in una
valanga, e quando finalmente troviamo la forza di levarla via tutta,
quella neve che ormai riempie una valle, ci rendiamo conto che se n’è
accumulata troppa” M.S.
La sinfonia del tempo breve
Green Talbot nasce nel
1919, in tempo di pace – una pace acerba, troppo giovane per dare
frutti, una pace che sarà una parentesi di attonito silenzio fra due
conflitti mondiali. Non sa cosa l’aspetta in quel secolo nuovo e
fragoroso: sa solo che per trovarlo deve lasciare la sua casa in un
paesino sperduto nel sud dell’Inghilterra, dove il tempo ristagna pigro,
e gettarsi nel mondo, tra la gente. Green Talbot corre verso quel mondo
con curiosità e attenzione. Attraversa l’oceano rischiando la vita ma
guadagnandosi amici insperati, e si ritroverà nei luoghi dove la storia
ha cambiato il suo corso: l’America della Grande Depressione, l’Europa
del dopoguerra, l’Italia del boom economico. E scopre in sé una
possibilità unica: attraversare tempo e spazio, percorrere l’intero
Novecento e i suoi furori, i suoi personaggi estremi e indimenticabili,
le sue città distrutte, depresse o ricostruite, da ogni cosa
raccogliendo vita e senso.
Lontano da ogni cosa
Vita quotidiana in un
appartamento di studenti. Anni universitari. Alberto, Chiara, Stefano. I
tre vertici di un triangolo fatto di energia, di amicizia, di amore.
Dagli anni dell’università agli anni della vita, dalle speranze alle
disillusioni. Il triangolo si spezza e si rinsalda sempre, l’energia
s’interrompe e poi ritorna a scorrere… Tra la Padova universitaria, la
Milano del glamour e la Roma del cinema, un romanzo che parla di
gioventù e di rabbia, di tenerezza e di indifferenza; della ricerca di
un’identità e della scoperta, alla fine, di essere sempre lontano da
ogni cosa.
PAGINA WEB: http://www.mattiasignorini.it/
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