Walter Lazzarin: uno zaino in spalla e un drago tra le righe
Walter Lazzarin, classe ’82, si presenta con un draghetto di peluche e lo mette sul tavolo. “È il mio procuratore” commenta. La tentazione è quella di fuggire a gambe levate, ma da uno che decide di promuovere il suo terzo libro per strada invece che in una più confortevole libreria non ci si può che aspettare qualche eccentricità.
E Walter non è solo uno scrittore che va in giro con un drago di peluche
(e poi si scopre che un motivo c'è): lui è uno scrittore che va in giro
con un drago di peluche e ha due lauree, una in economia aziendale,
conseguita a Bologna nel 2005, e una magistrale in filosofia conseguita
nel 2011 all’università di Padova. Anche il suo primo libro (A volte un bacio, 2011, Il Foglio letterario) è di quell’anno, mentre il secondo, 21 lettere d’amore,
è stato pubblicato dallo stesso editore un anno dopo ed è una raccolta
di tautogrammi (brevi testi composti da parole che cominciano tutte con
la stessa lettera); proprio con un tautogramma pubblicato sul suo blog ha vinto anche il secondo premio del concorso internazionale Lettera d’amore.
Il nuovo libro, che uscirà tra pochi giorni per Red Fox Edizioni (12 euro), si intitola Il drago non si droga. E qui si comincia a capire la presenza dello strano ma non invadente procuratore.
Walter racconta la storia di Giacomo, un bambino che in una notte del 1990 decide di scappare di casa con il suo draghetto di peluche.
È un bambino, e come buona parte dei suoi coetanei non ha paura di niente, nemmeno dei drogati che stanno nei giardini pubblici, e nemmeno di quel particolare drogato che conosce il suo nome e la sua data di nascita. "Quando ero piccolo - racconta Walter - avrei sempre voluto andare in giro di notte da solo, anzi, con il mio drago di peluche che all'epoca per me era un personaggio reale e aveva la sua personalità. Allora non era fattibile, ma ora lo posso fare scrivendo". Da questo punto di partenza si dipana un ricco intreccio, perché naturalmente la mamma di Giacomo non rimane tanto tranquilla di fronte al letto vuoto, quindi si mette alla ricerca del figlio sapendo che per lui può arrivare fino in capo al mondo (ma forse basterà Gardaland, per rimanere in tema di draghi).
Il drago non si droga è una storia sul viaggio, non solo quello fisico, sui legami familiari e sulla libertà.
E la libertà è anche quella che ha scelto Walter, che si è preso un anno di pausa dal mestiere di insegnante per intraprendere una sorta di "viaggio promozionale": da lunedì 12 ottobre fino a fine luglio porterà il libro tra le strade e le piazze d'Italia, presentandolo a chi sarà colpito da questo scrittore girovago, che spera di riuscire a venire a capo delle ultime faccende burocratiche prima della partenza: "Alla Confcommercio e all'Agenzia delle entrate mi hanno detto che basta che io faccia una regolare ricevuta per le vendite del libro, e che apra una partita Iva se dovessi superare i 5.000 euro netti annuali. A quel punto diventerei un venditore itinerante, ma sarà un discorso che affronterò nel 2016. Il mio unico dubbio è: i vigili accettano l'autocertificazione come venditore occasionale? Penso che lo scoprirò. Tra le cose che intendo fare è aprire un crowdfunding, anche per far fronte ad eventuali problemi legali. Al limite - conclude scherzando - farò il vu cumprà, però con la W."
L'idea di Scrittore per strada, il nome che ha dato al progetto, gli è venuta pensando a un romanzo che voleva scrivere. Il protagonista doveva essere uno scrittore, che vende il suo libro porta a porta facendolo diventare un caso editoriale. Per scrivere questa storia ha chiesto informazioni, per valutare se l'intreccio fosse plausibile o meno nella pratica. A quanto pare lo era, e così gli è sorta spontanea la domanda: "Ma se quello scrittore fossi io?".
L'itinerario è in via di definizione, ma sicuramente partirà da Roma, dove rimarrà fino a Natale, mentre poi pensava di passare alle città più calde, come Napoli e Palermo, per poi risalire e trascorrere qualche settimana a Firenze, Torino e Milano. E per chi ha già visitato Cuba, Dublino, Chicago, Istanbul e il Grand Canyon andare su e giù per l'Italia dovrebbe essere un gioco da ragazzi (o da draghi).
Nel frattempo giovedì 8 ottobre alle 16 Walter presenta Il drago non si droga alla Feltrinelli di Padova. E invita tutti a modo suo, con un tautogramma al vetriolo: "Voialtri veneti verrete, vero? Vi vedrò volentieri! Viceversa, verrete vessati. Viscidi vermi."
Presso da Vivi Padova (Il magazine degli studenti dell’Università di Padova)
I SUOI LIBRI:
Queste 21 Lettere d’amore sono fiabe tragicomiche destinate agli occhi e alle orecchie di gente del Terzo Millennio, non rientrano nella letteratura per l’infanzia e del resto nemmeno i racconti popolari, non all’inizio almeno, erano pensati per dei bambini. Italo Calvino scriveva che nelle fiabe italiane manca la violenza – truce e sanguinaria – presente invece nelle storie dei fratelli Grimm. Piuttosto, nella nostra letteratura popolare si trova «una continua e sofferta trepidazione d’amore». Le 21 Lettere d’amore hanno pure una caratteristica particolare: ogni racconto include solo parole con la stessa iniziale. Questo genere di componimento viene chiamato Tautogramma.
Il nuovo libro, che uscirà tra pochi giorni per Red Fox Edizioni (12 euro), si intitola Il drago non si droga. E qui si comincia a capire la presenza dello strano ma non invadente procuratore.
Walter racconta la storia di Giacomo, un bambino che in una notte del 1990 decide di scappare di casa con il suo draghetto di peluche.
È un bambino, e come buona parte dei suoi coetanei non ha paura di niente, nemmeno dei drogati che stanno nei giardini pubblici, e nemmeno di quel particolare drogato che conosce il suo nome e la sua data di nascita. "Quando ero piccolo - racconta Walter - avrei sempre voluto andare in giro di notte da solo, anzi, con il mio drago di peluche che all'epoca per me era un personaggio reale e aveva la sua personalità. Allora non era fattibile, ma ora lo posso fare scrivendo". Da questo punto di partenza si dipana un ricco intreccio, perché naturalmente la mamma di Giacomo non rimane tanto tranquilla di fronte al letto vuoto, quindi si mette alla ricerca del figlio sapendo che per lui può arrivare fino in capo al mondo (ma forse basterà Gardaland, per rimanere in tema di draghi).
Il drago non si droga è una storia sul viaggio, non solo quello fisico, sui legami familiari e sulla libertà.
E la libertà è anche quella che ha scelto Walter, che si è preso un anno di pausa dal mestiere di insegnante per intraprendere una sorta di "viaggio promozionale": da lunedì 12 ottobre fino a fine luglio porterà il libro tra le strade e le piazze d'Italia, presentandolo a chi sarà colpito da questo scrittore girovago, che spera di riuscire a venire a capo delle ultime faccende burocratiche prima della partenza: "Alla Confcommercio e all'Agenzia delle entrate mi hanno detto che basta che io faccia una regolare ricevuta per le vendite del libro, e che apra una partita Iva se dovessi superare i 5.000 euro netti annuali. A quel punto diventerei un venditore itinerante, ma sarà un discorso che affronterò nel 2016. Il mio unico dubbio è: i vigili accettano l'autocertificazione come venditore occasionale? Penso che lo scoprirò. Tra le cose che intendo fare è aprire un crowdfunding, anche per far fronte ad eventuali problemi legali. Al limite - conclude scherzando - farò il vu cumprà, però con la W."
L'idea di Scrittore per strada, il nome che ha dato al progetto, gli è venuta pensando a un romanzo che voleva scrivere. Il protagonista doveva essere uno scrittore, che vende il suo libro porta a porta facendolo diventare un caso editoriale. Per scrivere questa storia ha chiesto informazioni, per valutare se l'intreccio fosse plausibile o meno nella pratica. A quanto pare lo era, e così gli è sorta spontanea la domanda: "Ma se quello scrittore fossi io?".
L'itinerario è in via di definizione, ma sicuramente partirà da Roma, dove rimarrà fino a Natale, mentre poi pensava di passare alle città più calde, come Napoli e Palermo, per poi risalire e trascorrere qualche settimana a Firenze, Torino e Milano. E per chi ha già visitato Cuba, Dublino, Chicago, Istanbul e il Grand Canyon andare su e giù per l'Italia dovrebbe essere un gioco da ragazzi (o da draghi).
Nel frattempo giovedì 8 ottobre alle 16 Walter presenta Il drago non si droga alla Feltrinelli di Padova. E invita tutti a modo suo, con un tautogramma al vetriolo: "Voialtri veneti verrete, vero? Vi vedrò volentieri! Viceversa, verrete vessati. Viscidi vermi."
Presso da Vivi Padova (Il magazine degli studenti dell’Università di Padova)
I SUOI LIBRI:
Queste 21 Lettere d’amore sono fiabe tragicomiche destinate agli occhi e alle orecchie di gente del Terzo Millennio, non rientrano nella letteratura per l’infanzia e del resto nemmeno i racconti popolari, non all’inizio almeno, erano pensati per dei bambini. Italo Calvino scriveva che nelle fiabe italiane manca la violenza – truce e sanguinaria – presente invece nelle storie dei fratelli Grimm. Piuttosto, nella nostra letteratura popolare si trova «una continua e sofferta trepidazione d’amore». Le 21 Lettere d’amore hanno pure una caratteristica particolare: ogni racconto include solo parole con la stessa iniziale. Questo genere di componimento viene chiamato Tautogramma.
Estate 1990. Giacomo ha quasi otto anni, è arrabbiato con la mamma e
decide di scappare di casa insieme al drago di peluche. Non ha paura di
scoprire cosa succede di notte nei giardini pubblici, non ha paura dei
drogati che incontra, non lo spaventa neppure che uno di loro conosca il
suo nome e la data di nascita.
La mamma di Giacomo, invece, si spaventa parecchio quando si sveglia e si accorge che il figlio a casa non c’è. Tra pianti e risate, fughe e inseguimenti, i protagonisti di questa storia (compreso il drago) capiranno qual è il sapore della libertà.
La mamma di Giacomo, invece, si spaventa parecchio quando si sveglia e si accorge che il figlio a casa non c’è. Tra pianti e risate, fughe e inseguimenti, i protagonisti di questa storia (compreso il drago) capiranno qual è il sapore della libertà.
Lui e Lei sono divisi dal mare. Giulia è
rimasta nel Continente e lui è scappato di casa per farsi rimpiangere.
Una volta a settimana le scrive via mail per raccontarle come si vive a
Guado: la capitale di un'isola dove gli anziani sono confinati in un
ghetto e gli obesi rapiscono i magri. Attraverso le lettere racconta a
lei qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio: anche nel loro passato c'è
per Giulia molto da scoprire, a partire dal senso di quel bacio che si
erano dati a bordo di Sogno Blu in un giorno di primavera. Intanto lui
conosce un'altra Giulia: Giulia Uno e Due, tutte le Giulia del mondo si
avvicinano e si allontanano. Con la Giulia di Guado trascorre una serata
romantica sotto un pipistrello, che svolazza a qualche metro dal
terrazzo in cui mezzi ubriachi, dopo una partita a nascondino, i due si
addormentano. Ma al risveglio inizia per lui un incubo che lo porterà in
alto mare prima di essere - follemente - felice.
Contatto: walter.lazzarin@virgilio.it
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