Il pittore
che si ispira alle sensazioni
“I
miei quadri sono resoconti della giornata, che di notte la mia mente
produce come fotografie ed io devo solo afferrare i pennelli e i
colori da mettere insieme”
BELLO
MA SENZA SENSO (olio su tela)
Lo sguardo è quello
incantato, sognante e trascendentale di chi porta con se un destino
specifico: quello di Francesco Collura è sicuramente legato alla
pittura. Il pittore che si ispira alla sensazione. Da Siciliano porta
con se le sfumature e le seduzioni di una terra che canta le passioni
più intense, i colori più caldi e i culti più sentiti. Ma
Francesco sa che, come un podere da coltivare, oltre la sua terra,
c’è altro da imparare e scoprire, deve piantare i semi che gli
permettano di germogliare nella sua arte, cosi come la terra ben
curata darà i frutti migliori. Va via da Palermo un giovanissimo
laureato in scienze artistiche, portando con se uno zaino carico di
sogni, tenacia e colori. Giunto nella capitale, la Roma della
grandezza, percepisce che li può catturare il meglio per poi tornare
in Sicilia, perché solo li la sua arte esprime la primavera dei
colori e delle immagini pensate per le sue tele: la sua terra ha
bisogno di lui come lui della sua terra, una simbiosi empatica, un
legame viscerale tra madre Sicilia e una sua creatura.
Francesco
Collura, pittore
Rientrato in Sicilia,
decide di mostrare il vigore della sua arte a tutti ed apre un
atelier: i suoi dipinti sono caratterizzati da uno stile particolare
e riconoscibile che non si ispira ai grandi maestri del passato, ma
che deriva da una attenta osservazione del mondo e dalla cattura
dell’anima delle cose che analizza minuziosamente, cogliendone una
sorta di carpe diem
emozionale.
Le sue tele sono
caratterizzate dal colore, da linee fantasmagoriche, dall’intensità
degli sguardi, dalla sinuosità delle curve, dalla sensazione che,
dietro quel pennello, ci sia un uomo emozionato, la cui anima palpita
e trasforma in bacchetta magica quello stesso strumento da lavoro che
da vita, con armonica disinvoltura, a colori, linee, punti ed
emozioni.
L’EROE
(olio su tela)
Francesco lancia un ponte
verso l’onnipotenza dell’arte e della cultura, si fa condottiero
del bel pensare e dell’intelletto artistico che, nel sud d’Italia,
trova la sua culla, il suo nido ideale.
Il suo è un genere
figurativo in cui si intravedono fatti concreti e sogni propri del
pittore oppure delle emozioni che il pittore stesso percepisce nella
gente comune.
Il suo rapporto con le
tele appare simbiotico a tal punto che egli stesso si dipinge in
esse, quasi come se i suoi lavori fossero un prolungamento della sua
mente e della sua anima. Molto spesso nelle stesse opere sono
rappresentati personaggi con un solo occhio imponente, icona di una
critica alla società passiva e mono – critica nei confronti della
res publica.
Osservazione,
metabolizzazione, interiorizzazione ed esposizione della propria
opinione attraverso il colore, una arte a tal punto emozionata ed
emozionante che seduce, come il canto delle sirene, lo spettatore che
si appresta ad osservarle, a sentirle. La sua è una voce che, come
un vortice, trascina nella sfera emozionale con naturalezza,
recuperando il mito dell’io che si svela dinanzi alla tela,
espressione profonda dell’essere. Ogni dipinto contiene un
“meccanismo catartico”, quasi come nel teatro greco antico:
appena si ha il contatto con queste opere ci si trova modificati,
come purificati dall’appiattimento quotidiano: come se, nel preciso
momento dell’osservazione e della interiorizzazione, si lasciasse
la condizione di capro espiatorio e si arrivasse ad una condizione di
beatitudine psico – fisica.
Quegli
occhi addosso (olio su tela)
La magia dell’arte e
della cultura, quando ben coltivata, è proprio questo: una sorta di
scarpetta magica che, se indossata, cambia la vita, fornisce gli
strumenti per comprendere meglio e capirsi.
La varietà delle opere di
Francesco Collura indica una capacità poliedrica di cogliere
frammenti dell’io in tante cose, un io ispirato dai profumi, dai
colori e dalla magia di una terra, la Sicilia, che porta nel suo
seno, l’orgoglio di essere, insieme alle altre terre del sud
Italia, regina del pensiero, dell’arte e della cultura.
La grinta, l’amore e le
capacità di questo giovane pittore hanno portato la sua arte anche
in molte mostre, come quando ha
accettato
l'invito del sindaco di Marina di Salina, esponendo "Ai 5
balconi" durante la notte della cultura 2013.
Per
Francesco, ogni sorriso di chi osserva le sue opere è come una
fotografia che lo emoziona e lo gratifica, la vittoria più
importante e determinante della sua arte del fare cultura.
La
Sicilia è anche questo.
Dott.ssa
Serena Amato
Serena Amato, nata a
Napoli ventotto anni fa, ha una laurea triennale in Conservazione
Dei beni culturali
DemoEtnoAntropologici del Mediterraneo conseguita con 110 e lode
e menzione accademica
della commissione esaminatrice unanime e una laurea specialistica
in Scienze dello
spettacolo e della produzione Multimediale reportage
socio-antropologico anch’essa conseguita con la votazione 110 e
lode. Ha partecipato alla stesura de “Il libro delle superstizioni”
del Prof. M. Niola. e della Prof.ssa E. Moro. Attualmente è
collaboratrice presso la Cattedra universitaria di Antropologia ed
Etnologia.
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