Dall'esperienza
dell'autrice, che ha avuto rapporti diretti con le detenute della
casa circondariale di San Vittore e con i detenuti del carcere di
Bollate, nasce questa toccante e sconvolgente raccolta di racconti,
dietro la quale si celano vite e sentimenti veri.
Le
libertà violate è un'opera importante perché il cardine
sul quale poggia è la prospettiva del detenuto. Importante perché
permette di capire cosa significhi vivere dietro le sbarre: il dramma
della ripetitività senza alcun obiettivo all'orizzonte, la
pesantezza del passato che affossa mente e sentimenti, la paura che
pervade nel momento in cui si è a un passo dall'agognata libertà…
Questo
e molto altro è Le libertà violate,
un viaggio tra le mura di San Vittore ma anche la scoperta di come,
per un caso beffardo o per una scelta impulsiva, ci si possa
ritrovare con la vita drasticamente rivoluzionata. Sogni e
prospettive vengono spezzati, certo, ma si può scovare un'umanità
che permette di rifiorire.
Sono
stata a San Vittore, al reparto femminile, privilegiato come viene
definito dai più… Sono qui tra le mie cose, i miei odori, i miei
gatti, la mia intimità, la mia libertà, a pensare che se il corso
della mia vita mi avesse indotta a fare una scelta diversa, avrei
rischiato di essere al posto di ognuna di loro, privata della mia
identità… (nda)
Antonella
Cavallo vive a Milano in un antico borgo di case di ringhiera.
Collabora nell'azienda di famiglia che da generazioni fabbrica
apparecchiature scientifiche per la ricerca. Calcando le orme della
genialità artistica del padre e del nonno inventore, gira il mondo
alla ricerca di emozioni che cattura in immagini e parole. Pubblica
poesie, racconti e romanzi. Dal 2012 si occupa di mediazione
culturale e linguistica presso gli istituti penitenziari milanesi.
Le
libertà violate testimonia la sua esperienza diretta.
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